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Delibera nulla – Cass. civ., sez. II, ord., 17 giugno 2024, n. 16760

Gli artt. 1135 e 1136 c.c., nella parte in cui menzionano le deliberazioni dell'assemblea dei condomini concernenti la manutenzione straordinaria, le riparazioni o la ricostruzione dello edificio, vanno interpretati con riferimento alle norme sostanziali di cui agli artt. 1123,1124,1126 e 1128 c.c., le quali disciplinano unicamente gli interventi sulle parti comuni del fabbricato condominiale. Ne consegue che l'assemblea dei condomini non può deliberare a maggioranza la manutenzione straordinaria, le riparazioni o la ricostruzione delle parti di proprietà esclusiva, vincolando i condomini dissenzienti a sostenerne le spese Cass. civ., sez. II, ord., 17 giugno 2024, n. 16760 Presidente Falaschi – Relatore [...]

Decreto ingiuntivo e strumenti di difesa del condomino – Cass. civ., sez. II, ord., 14 giugno 2024, n. 16635

Nel giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi condominiali, quale quello in esame, il giudice può sindacare sia la nullità dedotta dalla parte o rilevata d'ufficio della deliberazione assembleare posta a fondamento dell'ingiunzione, sia l'annullabilità di tale deliberazione, a condizione che quest'ultima sia dedotta in via d'azione, mediante apposita domanda riconvenzionale di annullamento contenuta nell'atto di citazione, ai sensi dell'art. 1137, comma 2, c.c., nel termine perentorio ivi previsto, e non in via di eccezione; ne consegue l'inammissibilità, rilevabile d'ufficio, dell'eccezione con la quale l'opponente deduca solo l'annullabilità della deliberazione assembleare posta a fondamento dell'ingiunzione [...]

Azione di annullamento della deliberazione assembleare – Cass. civ., sez. II, ord., 14 giugno 2024, n. 16654

L'azione di annullamento delle deliberazioni dell'assemblea di condominio, disciplinata dall'art. 1137 c.c., presuppone, quale requisito di legittimazione, la sussistenza della qualità di condomino dell'attore non solo al momento della proposizione della domanda, ma anche al momento della decisione della controversia, determinando, di regola, la perdita di tale status il conseguente venir meno dell'interesse ad agire dell'istante ad ottenere giudizialmente una caducazione o una modifica della portata organizzativa della delibera impugnata; la perdita della qualità di condomino può lasciar sopravvivere l'interesse ad agire solo quando l'attore vanti un diritto in relazione alla sua passata partecipazione al condominio e tale diritto dipenda [...]

Immissioni da canne fumarie non utilizzate – Cass. civ., sez. II, ord., 10 giugno 2024, n. 16079

La ricorrente non censura in termini consentiti in fase di legittimità la pronuncia secondo la quale non vi era prova delle immissioni di odori, per cui tale accertamento è divenuto definitivo; quindi le sue deduzioni sulla violazione dell'art. 844 cod. civ. risultano inammissibili, mancando il presupposto di fatto, riferito all'esistenza di immissioni di odori, necessario per valutare l'illiceità di tali immissioni; inoltre avendo proposto l'azione di danno temuto, aveva l'onere di dimostrare la situazione di pericolo, mentre neppure il suo tecnico aveva offerto elementi in tal senso. Cass. civ., sez. II, ord., 10 giugno 2024, n. 16079 Presidente Mocci – [...]

Taglio degli alberi nel giardino condominiale da parte di un condomino – Cass. civ., sez. II, ord., 4 giugno 2024, n. 15573

Tale intervento sui beni condominiali non può essere legittimamente disposto neppure dall'assemblea in ipotesi di accertato pregiudizio estetico e diminuzione della complessiva amenità dei beni comuni, essendo invece reputato ammissibile se tale da comportare un miglioramento, un uso più comodo o un maggior rendimento del bene comune suddetto (Cass. 23937/2012), o se giustificato da esigenze di sicurezza e di eliminazione di fattori di pericolo (Cass. 6136/2023; cfr., nel senso che la soppressione del verde condominiale collocato in area comune di ridotte dimensioni non integra un'innovazione vietata se funzionale alla creazione di un parcheggio, Cass. 21342/2018 e Cass. 24960/2016; Cass. 15319/2011), [...]

Assemblea di condominio – Validità dell’invio del verbale via e-mail -Trib. Genova, sez. III civile, sent., 12 febbraio 2024, n. 477

Sebbene l'art. 66 disp. att. c.c. prevede specifiche forme, quali posta raccomandata, pec, fax o consegna a mano, per la comunicazione dell'avviso di convocazione dell'assemblea, queste non sono riferibili all'invio del verbale al condomino assente, la cui forma resta libera, valido pertanto l'invio all'indirizzo e-mail consuetamente utilizzato e dichiarato dal condomino assente.   Trib. Genova, sez. III civile, sent., 12 febbraio 2024, n. 477 Svolgimento del processo e motivi della decisione rilevato che con atto di citazione ritualmente notificato la omissis esponeva, in particolare, che: - intendeva impugnare il verbale dell'assemblea del 18/12/2021 del omissis di omissis del omissis 1, [...]

Garanzia per le difformità e i vizi nell’appalto – Cass. civ., sez. II, ord., 2 aprile 2024, n. 8647

In tema di garanzia per le difformità e i vizi nell'appalto o di rovina o difetti di cose immobili di lunga durata, ove il subappaltatore abbia assunto un preventivo e generico impegno verso l'appaltatore ad eliminare i vizi o difetti che dovessero in futuro essere denunciati dal committente, tale assunzione di garanzia preventiva non può esonerare l'appaltatore dall'onere della comunicazione della denuncia inoltrata successivamente dal committente, ai sensi dell'art. 1670 c.c., perché l'interesse alla proposizione dell'azione di regresso diviene attuale solo dopo l'invio della denuncia a cura dell'appaltante”.   Cass. civ., sez. II, ord., 2 aprile 2024, n. 8647 Presidente [...]

Alloggi di edilizia residenziale pubblica e cessione del diritto di superficie – Cass. civ., sez. II, ord., 30 aprile 2024, n. 11574

In materia di edilizia residenziale popolare ed agevolata, ai sensi dell'art. 35 della legge n. 865 del 1971, la clausola di determinazione convenzionale del prezzo di cessione del diritto di superficie, prevista nel contratto preliminare tra il costruttore promittente venditore e il promissario acquirente, deve essere ritenuta nulla soltanto quando ecceda rispetto al prezzo stabilito nelle presupposta convenzione tra lo stesso costruttore e l'ente territoriale e non quando - come avvenuto nel caso di specie - il prezzo contrattuale sia inferiore a quello stabilito nella stessa convenzione. Da ciò consegue che - con riferimento alla causa dedotta in giudizio - [...]

Appalto – Cass. civ., sez. II, ord., 6 maggio 2024, n. 12115

Poiché il contratto d'appalto prevede la prestazione di un'opera, con organizzazione dei mezzi e assunzione del rischio, verso il pagamento di un corrispettivo, ove non consti dalle emergenze di causa che le parti abbiano inteso stipulare, nonostante l'uso del nomen iuris appalto, un contratto atipico aleatorio, l'espressione che potrebbe avere più sensi deve essere interpretata nel senso che all'appaltatore non può essere negato il diritto al corrispettivo ove abbia adempiuto alla propria obbligazione Cass. civ., sez. II, ord., 6 maggio 2024, n. 12115 Presidente Di Virgilio – Relatore Grasso Osserva 1. La vicenda giudiziaria qui al vaglio può sintetizzarsi nei [...]

Regolamento di condominio – Cass. civ., sez. II, ord., 23 maggio 2024, n. 14377

Il regolamento contrattuale può imporre divieti e limiti di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in esclusiva proprietà, sia mediante elencazione di attività vietate, sia con riferimento ai pregiudizi che si intende evitare, ma “la compressione di facoltà normalmente inerenti alle proprietà esclusive deve risultare da espressioni incontrovertibilmente rilevatrici di un intento chiaro, non suscettibile di dar luogo ad incertezze; pertanto, l'individuazione della regola dettata dal regolamento condominiale di origine contrattuale, nella parte in cui impone detti limiti e divieti, va svolta rifuggendo da interpretazioni di carattere estensivo, sia per quanto concerne l'ambito delle limitazioni imposte [...]