Archivio 2014

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Appalto.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 5 marzo – 24 aprile 2014, n. 9286

Il concreto esercizio del potere discrezionale di liquidare il danno in via equitativa, conferito al giudice dagli artt. 1226 e 2056 CC espressione del più generale potere di cui all'art. 115 del codice del rito, dà luogo non ad un giudizio d'equità ma ad un giudizio di diritto caratterizzato dalla cosiddetta equità giudiziale correttiva od integrativa, ond'è che non solo è subordinato alla condizione che risulti obiettivamente impossibile o particolarmente difficile per la parte interessata provare il danno nel suo preciso ammontare, come desumibile dalle citate norme sostanziali, ma non ricomprende anche l'accertamento del pregiudizio della cui liquidazione si tratta, [...]

Transazione.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 5 marzo – 23 aprile 2014, n. 9229

In dottrina si sono da tempo distinti gli istituti della convalida e della ratifica come rimedi per l'atto annullabile e della conversione, della conferma e della esecuzione volontaria consapevole come rimedi per l'atto nullo. La previsione dell'art. 1423 cc, secondo il quale il contratto nullo non può essere convalidato se la legge non dispone diversamente, ha posto il problema della esistenza di una generale figura di sanatoria dell'atto quale estensione della convalida alla conferma ed alla esecuzione volontaria, non ravvisandosi una contrapposizione ontologica tra nullità ed annullabilità con la conseguente contrapposizione logica tra insanabilità della prima e sanabilità della seconda. [...]

Tabelle millesimali. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 7 marzo – 23 aprile 2014, n. 9232

In tema di condominio, l'atto di approvazione delle tabelle millesimali, al pari di quello di revisione delle stesse, non ha natura negoziale; ne consegue che il medesimo non deve essere approvato con il consenso unanime dei condomini, essendo a tal fine sufficiente la maggioranza qualificata di cui all'art. 1136, secondo comma, cod. civ. (Sez. Un., 9 agosto 2010, n. 18477).  Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 7 marzo – 23 aprile 2014, n. 9232 Presidente Triola – Relatore Giusti Ritenuto in fatto 1. - Con atto di citazione notificato il 20 maggio 2000, D.M.G. e D.P. convennero in giudizio [...]

Sicurezza partecipata.Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 25 febbraio – 1° aprile 2014, n. 1568

La tutela della sicurezza e dell'incolumità delle persone sta e permane in capo alle autorità di polizia e agli organi di vigilanza a ciò titolati. Una convenzione, pur legittimamente stipulata dall’amministrazione comunale con i privati residenti è, infatti, solo un particolare strumento di “sicurezza partecipata” o di cosiddetta “prevenzione comunitaria”. Come tale, ha natura comunque sussidiaria, cioè di mero supplemento e integrazione delle attività ordinarie di sicurezza. La stessa attività di prevenzione degli illeciti svolta da privati specificamente legittimati (guardie particolari giurate) si riferisce alla “sicurezza complementare”: la quale, insieme con la detta “sicurezza sussidiaria”, è solo eventuale e da [...]

Risarcimento danni. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 13 febbraio – 24 aprile 2014, n. 9283

La categoria del danno non patrimoniale attiene ad ipotesi di lesione di interessi inerenti alla persona, non connotati da rilevanza economica o da valore scambio ed aventi natura composita, articolandosi in una serie di aspetti (o voci) con funzione meramente descrittiva (danno alla vita di relazione, danno esistenziale, danno biologico, ecc.); ove essi ricorrano cumulativamente occorre, quindi, tenerne conto, in sede di liquidazione del danno, in modo unitario, al fine di evitare duplicazioni risarcitorie, fermo restando, l'obbligo del giudice di considerare tutte le peculiari modalità di atteggiarsi del danno non patrimoniale nel singolo caso, mediante la personalizzazione della liquidazione (Cass. [...]

Redditometro.Corte di Cassazione, sez. Tributaria, sentenza 15 gennaio – 18 aprile 2014, n. 8995

A norma dell’art. 38, comma sesto d.p.r. n. 600 del 1973, l'accertamento del reddito con metodo sintetico non impedisce al contribuente di dimostrare, attraverso idonea documentazione, che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta, tuttavia la citata disposizione prevede anche che "l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso devono risultare da idonea documentazione". La norma chiede dunque qualcosa di più della mera prova della disponibilità di ulteriori redditi (esenti ovvero soggetti a ritenute alla fonte), [...]

Reati tributari.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 27 febbraio – 18 aprile 2014, n. 17299

L'obbligo di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi da parte di società avente residenza fiscale all'estero, la cui omissione integra il reato previsto dall'art.5 del D.Lgs. 10 marzo 2000 n.74, sussiste se detta società abbia stabile organizzazione in Italia, il che si verifica quando si svolgano in territorio nazionale la gestione amministrativa e la programmazione di tutti gli atti necessari affinché sia raggiunto il fine sociale non rilevando il luogo di adempimento degli obblighi contrattuali e dell'espletamento dei servizi (cfr. ex multis Cass. pen. sez. 3 n. 7080 del 24.1.2012; Cass. sez. 3 n. 32091 del 21.2.2013; Cass. sez. 3 [...]

Reati edilizi.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 31 gennaio – 20 marzo 2014, n. 13014

In tema di reati edilizi, la modifica di destinazione d'uso è integrata anche dalla realizza­zione di sole opere interne. (Fattispecie di mutamento in abitazione del sottotet­to mediante la predisposizione di impianti tecnologici sottotraccia) (Sez. III, 20.5.2010, n. 27713, Olivieri, m. 247919); in tema di reati edilizi, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 44, lett. b), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 in caso di mutamento di destinazione d'uso edilizio per difformità totale delle opere rispetto al titolo abilitativo, l'individuazione della precedente destinazio­ne d'uso non si identifica con l'uso fattone in concreto dal soggetto utilizzatore, ma con quella [...]

Immobile abusivo.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 23 gennaio – 24 aprile 2014, n. 9278

L'obbligazione assunta con il preliminare di vendita è obbligazione di tacere (stipulare il contratto) e non di dare; il trasferimento si realizza solo al momento della conclusione del definitivo. Ne discende che, in via generale, le qualità promesse (nella specie la sanatoria dell'abuso edilizio) devono sussistere al momento della conclusione del contratto. E’ infondata la dedotta violazione dell'art. 1497 c.c. con riferimento all'esistenza del vincolo paesaggistico; infatti, i vincoli paesaggistici, inseriti nelle previsioni del piano regolatore generale, una volta approvati e pubblicati nelle forme previste hanno valore di prescrizione di ordine generale a contenuto normativo con efficacia "erga omnes", come [...]

Foro speciale.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 3, ordinanza 27 marzo – 18 aprile 2014, n. 9071

Secondo una lettura sistematica e teleologica dell'art. 23 cod. proc. civ. coordinata con il precedente art. 21 cod. proc. civ. che già prevede il foro speciale per le cause relative a diritti reali immobiliari, alla luce anche della ratio legis del foro speciale stabilito per le cause condominiali e per le cause societarie, qualunque controversia che insorga nell'ambito condominiale per ragioni afferenti al condominio, senza differenza tra rapporti giuridici attinenti alla proprietà, all'uso e godimento delle cose comuni o al pagamento dei contributi condominiali, quand'anche veda contrapposto un singolo partecipante a tutti gli altri, ciascuno dei quali è singolarmente rappresentato [...]