Archivio 2014

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Versamento forfettario.Corte di Giustizia UE, Sesta Sezione, sentenza 27 marzo 2014, causa C-151/13

L’articolo 11, parte A, paragrafo 1, lettera a), della sesta direttiva 77/388/CEE del Consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra di affari – Sistema comune di imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme, nonché l’articolo 73 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, devono essere interpretati nel senso che un versamento forfettario, come il «forfait cure» di cui al procedimento principale, costituisce il corrispettivo delle prestazioni di cure effettuate a titolo oneroso da una struttura residenziale per anziani [...]

Reati tributari. Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 5 dicembre 2013 – 4 febbraio 2014, n. 5467

La situazione di colui che non versa l'imposta si risolve, di regola, in una condotta, cosciente e volontaria, la quale, in modo progressivo, si articola, in un primo momento, con il mancato accantonamento delle somme trattenute; successivamente con l'omesso versamento mensile secondo le cadenze previste dalla normativa tributaria; ed infine con la prosecuzione della condotta omissiva fino al termine ultimo fissato dalla norma penale. Le Sezioni Unite (Sez. U, Sentenza n. 37425 del 28/03/2013, cit.), hanno ribadito che, per l'integrazione della fattispecie ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo, è sufficiente il dolo generico ossia la coscienza e volontà di non [...]

Abuso edilizio.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 21 gennaio – 24 marzo 2014, n. 13841

L'autore materiale della contravvenzione edilizia va individuato in colui che, con propria azione, esegue l'opera abusiva, ovvero la commissiona ad altri, anche se difetti della qualifica di proprietario del suolo sul quale si è edificato, mentre il semplice comportamento omissivo da luogo a responsabilità penale solo se l'agente aveva l'obbligo giuridico di impedire l'evento, obbligo che certamente non sussiste in capo al nudo proprietario dell'area interessata dalla costruzione, non essendo esso sancito da alcuna norma di legge (Sez. 5, n. 13812 del 11/11/1999 - dep. 02/12/1999, Giovannella F ed altro, Rv. 214609). Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 21 [...]

Oneri condominiali.Corte di Cassazione, sez. VI Civile, sentenza 22 gennaio – 27 marzo 2014, n. 7262

La deliberazione dell'assemblea condominiale di ripartizione della spesa, finalizzata alla riscossione dei conseguenti oneri dei singoli condomini, costituisce titolo di credito del condominio e, di per sé, prova l'esistenza di tale credito, legittimando, senz'altro, non solo la concessione del decreto ingiuntivo, ma anche la condanna del singolo condomino a pagare le somme all'esito del giudizio di opposizione che quest'ultimo proponga contro tale decreto, il cui ambito sia ristretto solamente alla verifica dell'esistenza e dell'efficacia della deliberazione assembleare medesima relativa all'approvazione della spesa e alla ripartizione degli inerenti oneri. (Cass. 9/12/2005 n. 27292 e, in precedenza, Cass. n. 2387 del 2003). [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 10 dicembre – 27 marzo 2014, n. 7197

In tema di locazione di immobile urbano, nel caso di concessione di un bene in locazione ad uno dei comproprietari, venuto a conclusione il rapporto locatizio per scadenza del termine o per la pronuncia della sua risoluzione per inadempimento del conduttore, il predetto bene deve essere restituito alla comunione per consentire alla stessa di disporne e, attraverso la sua maggioranza, di esercitare la facoltà di goderne direttamente o indirettamente. Ne consegue che il conduttore - comproprietario può essere condannato al rilascio del bene medesimo in favore della comunione (Cass. 18 luglio 2008, n. 19929), poiché tale conduttore è pur sempre [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sezione III Civile, sentenza 7 febbraio – 28 marzo 2014, n. 7215

La costituzione in mora del conduttore - necessaria (art. 1219 cod. civ.) per gli obblighi risarcitori previsti dall'art. 1591 cod. civ. - si determina, sia nel caso di risoluzione giudiziale del contratto (art. 1458, primo comma cod. civ.), sia nel caso di risoluzione di diritto (artt. 1456 e 1457 cod. civ.) dalla proposizione della domanda, e non dall'accoglimento - per il principio secondo il quale la durata del processo non può danneggiare l'attore - per cui, ai predetti fini, non rileva la natura costitutiva o dichiarativa della pronuncia (Cass. n. 10115/97; in senso conforme, Cass. n. 16110/2009): ne consegue che [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 7 febbraio – 27 marzo 2014, n. 7217

Consolidata giurisprudenza afferma che i gravi motivi di recesso devono "sostanziarsi in fatti involontari, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto ed essere tali da rendere oltremodo gravosa per il conduttore medesimo, sotto il profilo economico, la prosecuzione del rapporto locativo" (Cass. n. 9443/2010). L' accertamento della ricorrenza dei suddetti requisiti non può che essere condotto in riferimento allo specifico contratto di locazione per cui viene esercitato il recesso e che, ove venga addotta la non remuneratività dell'attività o addirittura la chiusura del ramo di azienda che utilizzava l'immobile interessato dal recesso, non possa tenersi conto dell'aumentata redditività di altre [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 5 dicembre 2013 – 4 febbraio 2014, n. 2424

Secondo la valutazione imposta dall'art. 1455 c.c., con implicito positivo apprezzamento della gravità dell'inadempimento del conduttore anche in relazione al comportamento tenuto in corso di causa, è senz'altro consentito nei contratti di durata e, in particolare, in quello di locazione (cfr., ex multis, per la dovizia delle argomentazioni, Cass. nn. 5902 e 24207 del 2006). Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 5 dicembre 2013 – 4 febbraio 2014, n. 2424 Presidente Russo – Relatore Amatucci Svolgimento del processo 1.- Il locatore (B.I. ) di un immobile di due piani, il cui piano terra era condotto in locazione (da D.P. [...]

Distanze tra edifici.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 6 febbraio – 27 marzo 2014, n. 7291

In tema di rispetto delle distanze legali tra costruzioni, la sopraelevazione di un edificio preesistente, determinando un incremento della volumetria del fabbricato, è qualificabile come nuova costruzione, con la conseguenza che ad essa è applicabile la normativa vigente al momento della modifica e non opera il criterio della prevenzione se riferito alle costruzioni originarie, in quanto sostituito dal principio della priorità temporale correlata al momento della sopraelevazione. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 6 febbraio – 27 marzo 2014, n. 7291 Presidente Goldoni – Relatore Carrato Svolgimento del processo A seguito di ricorso per denuncia di nuova opera presentato [...]

Diritto alla veduta.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza 22 gennaio – 27 marzo 2014, n. 7269

L'art. 907 cod. civ., che vieta di costruire a distanza inferiore di tre metri dalle vedute dirette aperte sulla costruzione del fondo finitimo, pone un divieto assoluto, la cui violazione si realizza in forza del mero fatto che la costruzione è a distanza inferiore a quella stabilita, a prescindere da ogni valutazione in concreto se essa sia o meno idonea ad impedire o ad ostacolare l'esercizio della veduta (v., in precedenza, Cass. n. 11199 del 2000; Cass. n. 12299 del 1997); la norma infatti enuclea in favore del titolare della veduta un diritto perfetto al rispetto della distanza legale da [...]