Archivio 2014

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Diritto alla veduta. Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza 22 gennaio – 27 marzo 2014, n. 7269

Le norme sulle distanze delle costruzioni dalle vedute si osservano anche nei rapporti tra condomini di un edificio in quanto l'art. 1102 cod. civ. non deroga al disposto dell'art. 907 c.c. (Cass. n. 4190 del 2000); nel caso in cui vi sia già una finestra preesistente, il proprietario può imporre al suo vicino di non costruire a meno di 3 metri; tale distanza si calcola sia in linea diritta od obliqua, sia a piombo. Se due balconi sono uno sovrastante l'altro, il vicino del piano di sotto può chiudere il suo con una veranda solo se non si spinge oltre [...]

Anagrafe condominiale.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 6877/14; depositata il 24 marzo

La questione della individuazione del soggetto tenuto al pagamento degli oneri ordinari nei confronti del Condominio, dovuti in riferimento ad una unità immobiliare facente parte dello stesso, allorché l'immobile sia oggetto di usufrutto ovvero di diritto di abitazione, è stato dalla Corte di legittimità risolto tenendo conto della natura del diritto di usufrutto, che costituisce un diritto reale che deve essere reso pubblico con il mezzo della trascrizione (art. 2643 c.c. n. 2), disciplina cui l'art. 1026 c.c. fa riferimento in materia di diritto di abitazione. Correlando tale disciplina a quella dettata dal legislatore con riferimento agli obblighi nascenti dall'usufrutto [...]

Parti comuni.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 31 gennaio – 17 marzo 2014, n. 6178

Secondo la consolidata giurisprudenza, tra le destinazioni accessorie del cortile comune - la cui funzione principale è quella di dare aria e luce alle varie unità immobiliari - rientra indubbiamente quella di consentire ai condomini l'accesso a piedi o con veicoli alle loro proprietà, di cui il cortile costituisce un accessorio, nonché la sosta anche temporanea dei veicoli stessi, senza che tale uso possa ritenersi condizionato dall'eventuale più limitata forma di godimento del cortile comune praticata nel passato (Cass. n. 13879 del 09/06/2010 ; Cass. n. 5848 del 16/03/2006). Se la natura di un bene immobile oggetto di comunione non [...]

Morosità.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 4 febbraio – 19 marzo 2014, n. 6436

L'amministratore di condominio può e deve ricorrere al procedimento monitorio ex art. 63 disp. Att. c.c., allorquando un condomino sia moroso rispetto alle quote addebitategli a seguito di approvazione del bilancio da parte dell'assemblea dei condomini. Deve, peraltro, rammentarsi che - secondo nota ed univoca giurisprudenza - l'opposizione del condomino al D.I. ex art. 63 cit. non può mai estendersi a questioni relative alla annullabilità o nullità della delibera condominiale di approvazione delle spese, delibera che dovrà essere impugnata separatamente ex art. 1137 c.c.. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 4 febbraio – 19 marzo 2014, n. 6436 Presidente [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 4 – 17 marzo 2014, n. 12347

Se lo scopo specifico della locazione non è quello di esercitare nell'immobile locato una casa di prostituzione, ipotesi sanzionata dall'art. 3 n. 2 legge 75/1958, la condotta del locatore non si concreta in un aiuto alla prostituzione esercitata dalla locataria, risolvendosi nella mera conclusione di un contratto attraverso la quale la donna realizza il proprio diritto all'abitazione. Si rileva, inoltre, che il negozio giuridico riguarda la persona e le sue esigenze abitative, e non anche la attività di prostituta esercitata e, sebbene ciò agevoli indirettamente anche la prostituzione, tale rapporto indiretto non può essere incluso nel nesso causale penalmente rilevante [...]

Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza 17 gennaio – 19 marzo 2014, n. 12939

Per poter configurare la contravvenzione di cui all'art. 659 cod. pen. è necessario che i rumori prodotti, oltre ad essere superiori alla normale tollerabilità, abbiano la attitudine a propagarsi, a diffondersi, in modo da essere idonei a disturbare una pluralità indeterminata di persone. Tanto viene dedotto dalla considerazione della natura del bene giuridico protetto, consistente nella quiete pubblica e non nella tranquillità dei singoli soggetti che denuncino la rumorosità altrui. Pertanto, quando l'attività disturbante si verifichi in un edificio condominiale, per ravvisare la responsabilità penale del soggetto agente non è sufficiente che i rumori, tenuto conto anche dell'ora notturna o [...]

Confisca per equivalente.Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza 10 dicembre 2013 – 18 marzo 2014, n. 12761

La Corte ha più volte affermato che il sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, non può avere ad oggetto beni per un valore eccedente il profitto del reato, sicché si impone la valutazione relativa all'equivalenza tra il valore dei beni e l'entità del profitto (Cass. Sez. VI 23 novembre 2010 n. 45504, Marini; sez. III 4 aprile 2012 n. 3260, P.M. in proc. Curro; sez. VI 10 gennaio 2013 n.19051, Curatela fall. Soc. tecno hospital s.r.l.; sez. VI 8 aprile 2013 n. 24277, Rolli). Il legislatore ha infatti esplicitamente previsto che il sequestro per equivalente colpisca soltanto beni per [...]

Condono fiscale.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 1, ordinanza 18 febbraio – 18 marzo 2014, n. 6248

In tema di condono fiscale, e con riferimento alla chiusura delle liti fiscali pendenti prevista dall'art. 16 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, legittimato a proporre istanza di definizione agevolata, a seguito del fallimento del contribuente, dev'essere considerato, in caso d'inerzia del curatore, anche il fallito: quest'ultimo, infatti, non è privato, per effetto della dichiarazione di fallimento, della qualità di soggetto passivo del rapporto tributario, restando esposto ai riflessi anche sanzionatori che conseguono alla definitività dell'atto impositivo, ed essendo per tale motivo legittimato, nell'inerzia degli organi fallimentari, anche a ricorrere alla tutela giurisdizionale, tenuto conto che la perdita della [...]

Comodato.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 17 dicembre 2013 – 18 marzo 2014, n. 6203

La concessione in comodato di un immobile per tutta la vita del comodatario costituisce un contratto a termine, di cui è certo l’an ed è incerto il quando (in questo senso Cass. n. 8548 del 2008), a fronte del quale il comodante o i suoi eredi possono sciogliersi dal contratto ma soltanto nelle ipotesi descritte dagli artt. 1804, terzo comma, 1809 e 1811 c.c. e non liberamente come avviene nel comodato precario. Con l'inserimento di un elemento accidentale, quale l'individuazione di una precisa durata, il comodante sceglie liberamente, d'accordo con il comodatario, di inserire nel contratto un elemento accidentale — [...]

Avvisodi ricevimento.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 3, ordinanza 26 febbraio – 20 marzo 2014, n. 6614

Spetta al destinatario di una raccomandata trasmessa a mezzo del servizio postale la prova della carenza di sua colpa nella percezione del contenuto della raccomandata stessa, una volta che, presumendosi la regolarità del servizio postale, essa sia giunta all'indirizzo di colui cui era destinata (Cass. 16 gennaio 2006, n. 758, che ha escluso rilevanza proprio alla doglianza di illeggibilità della sottoscrizione sull'avviso di ricevimento; Cass. 8 agosto 2007, n. 17417; Cass. 5 giugno 2009, n. 13087). In caso di raccomandata, le sole indicazioni che devono risultare dall'avviso di ricevimento ai fini della validità della comunicazione sono quelle prescritte dal regolamento [...]