Archivio 2014

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Successione e registro.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – T, ordinanza 6 febbraio – 3 marzo 2014, n. 4892

In tema di imposta sulle successioni, il vincolo di pertinenzialità che qualifica la "ruralità" dei fabbricati a fini fiscali e, segnatamente, a quelli della tassazione di registro e sulle successioni secondo il più favorevole criterio del "valore automatico" di cui all'art. 8 legge n. 880 del 1986, va ricondotto alla nozione di pertinenza fornita, in via generale, dall'art. 817 cod. civ. secondo cui "sono pertinenze le cose destinate in modo durevole al servizio o ad ornamento di un'altra cosa". Ne deriva, dunque, che l'effettiva e concreta destinazione della cosa al servizio ed ornamento dell'altra debba essere considerata una relazione implicante [...]

Parti comuni.Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza 22 gennaio – 19 febbraio 2014, n. 3908

Al fine di stabilire se sussiste o meno la presunzione di condominialità di cui all'art. 1117 cod. civ., si deve tener conto della effettiva e concreta destinazione funzionale ad uso collettivo degli spazi in questione in un contesto nel quale il condominio risulti già costituto (all'atto e per effetto della prima alienazione di unità immobiliari da parte del costruttore, originario unico proprietario del complesso), ed accertare se tali aree (ove non comprese nelle alienazioni) siano di fatto connotate da obiettiva e funzionale destinazione ad un uso collettivo; in caso positivo gli spazi debbono presumersi comuni, in caso negativo resteranno in [...]

Servitù per destinazione del padre di famiglia.Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 22 gennaio – 21 febbraio 2014, n. 4214

Con riguardo alla servitù costituita per destinazione del padre di famiglia, non si richiede, ai fini della opponibilità del diritto ai successivi acquirenti del fondo servente, la permanenza del requisito della visibilità delle opere destinate all'esercizio della servitù, necessario per il sorgere del diritto" (Cass. Sez. 2, Sentenza n. 7698 del 19/07/1999; Cass. n. 6678 del 30.03.2005). A questo riguardo va osservato che la destinazione del padre di famiglia costituisce un modo d'acquisto della servitù a titolo originario e non derivativo per cui non può parlarsi d' opponibilità della costituzione a terzi. Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 22 [...]

Revocatoria fallimentare.Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 14 gennaio – 21 febbraio 2014, n. 4190

Per il raggiungimento della prova della scientia decoctionis non basta una astratta conoscibilità oggettiva accompagnata da un presunto dovere di conoscere, sicché la qualità di banca di colui che entra in contatto con l'insolvente rileva, non di per sé, neppure se correlata al parametro, del tutto teorico, del creditore avveduto, ma solo in presenza di concreti collegamenti di quel creditore con i sintomi conoscibili dello stato di insolvenza. Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 14 gennaio - 21 febbraio 2014, n. 4190 Presidente Vitrone – Relatore Genovese Svolgimento del processo 1. La Corte d'appello di Milano ha accolto l'appello [...]

Responsabilità dell’appaltatore.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 18 dicembre 2013 – 19 febbraio 2014, n. 3967

La giurisprudenza della Cassazione ha affermato in più occasioni che in tema di appalto è di regola l'appaltatore che risponde dei danni provocati a terzi ed eventualmente anche dell'inosservanza della legge penale durante l'esecuzione del contratto, attesa l'autonomia con cui egli svolge la sua attività nell'esecuzione dell'opera o del servizio appaltato, organizzandone i mezzi necessari, curandone le modalità ed obbligandosi a fornire alla controparte l'opera o il servizio cui si era obbligato, mentre il controllo e la sorveglianza del committente si limitano all'accertamento e alla verifica della corrispondenza dell'opera o del servizio affidato all'appaltatore con quanto costituisce l'oggetto del contratto. [...]

Reati urbanistici.Corte di Cassazione, sez. III Penale, ordinanza 7 novembre 2013 – 19 febbraio 2014, n. 7765

La responsabilità penale a titolo di concorso nel reato edilizio [essendo stata ritenuta la possibilità di ravvisare contestualmente anche il delitto di abuso di ufficio ex art. 323 cod. pen.] può configurarsi non soltanto a carico del soggetto che rilascia l'atto abilitativo illegittimo ma anche nei confronti di funzionari pubblici che svolgano in modo dolosamente infedele attività nel procedimento amministrativo finalizzato al rilascio del titolo (vedi: Cass., sez. V, 18.12.1991, Morroni e, con riferimento ad un'ipotesi di lottizzazione abusiva, Cass., sez. Ili, 14.6.2002, Drago). Corte di Cassazione, sez. III Penale, ordinanza 7 novembre 2013 – 19 febbraio 2014, n. 7765 [...]

Reati tributari.Corte di Cassazione, sez. Unite Penali, sentenza 5 marzo 2014, n. 10561

È consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili al profitto di reato tributario commesso dagli organi della persona giuridica stessa, quando tale profitto (o beni direttamente riconducibili al profitto) sia nella disponibilità di tale persona giuridica”. “Non è consentito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente nei confronti di una persona giuridica qualora non sia stato reperito il profitto di reato tributario compiuto dagli organi della persona giuridica stessa, salvo che la persona giuridica sia uno schermo fittizio”. “Non è consentito [...]

Reati paesaggistici.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 5 febbraio – 11 marzo 2014, n. 11551

In materia edilizia al fine di ritenere sottratta al preventivo rilascio della concessione edilizia (ora permesso di costruire con l'entrata in vigore del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380) la realizzazione di un manufatto per la sua asserita natura precaria, la stessa non può essere desunta dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data all'opera dal costruttore, ma deve ricollegarsi alla intrinseca destinazione materiale dell'opera ad un uso realmente precario e temporaneo per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, con conseguente possibilità di successiva e sollecita eliminazione"; conformi sul concetto giuridico di precarietà edilizia Cass. sez. III, 14 maggio 2013 n. [...]

Legittimazione ad agire.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 10 gennaio – 21 febbraio 2014, n. 4209

L'amministratore della comunione non può agire in giudizio in rappresentanza dei partecipanti contro uno dei comunisti, se tale potere non gli sia stato attribuito nella delega di cui al secondo comma dell'art. 1106 c.c., non essendo applicabile analogicamente - per la presenza della disposizione citata, che prevede la determinazione dei poteri delegati - la regola contenuta nel primo comma dell'art. 1131 c.c., la quale attribuisce all'amministratore del condominio il potere di agire in giudizio sia contro i condomini che contro terzi.   Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 10 gennaio – 21 febbraio 2014, n. 4209 Presidente Triola – [...]

Le novità del decreto del fare in tema di accordi di mediazione accertativi dell’usucapione.

Prima dell’innovazione normativa introdotta dal n. 12‐bisdell’art. 2643 cod. civ. l’usucapione era una modalità di acquisto a titolo originario il cui ingresso, nel sistema della pubblicità immobiliare, richiedeva una pronuncia giudiziaria la cui trascrizione, regolata dall’art. 2651 cod. civ., aveva valore di pubblicità notizia; con l’introduzione del cit. n. 12‐bis nel sistema della pubblicità immobiliare l’usucapione si pone al centro di una pluralità di fattispecie che realizzano effetti diversi, le une dalle altre, tra le parti e rispetto ai terzi e, così, in via esemplificativa: l’usucapione potrà essere oggetto di una pronuncia giudiziaria e la sua trascrizione produrrà gli effetti [...]