Archivio 2014

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Appalto.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 8 ottobre 2013 – 8 gennaio 2014, n. 142

Per pacifica giurisprudenza, l'appaltatore può provare, con ogni mezzo di prova ed anche in via presuntiva, che le variazioni dell'opera appaltata siano state richieste dal committente, essendo richiesta la prova scritta dell'autorizzazione di quest'ultimo solo ove le variazioni delle opere siano dovute ad iniziativa dell'appaltatore (Cass. 3040/95; n. 7242/2001). Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 8 ottobre 2013 – 8 gennaio 2014, n. 142 Presidente Goldoni – Relatore Nuzzo Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 1.10.1999, l'impresa Foresti s.n.c. conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Verbania, K.P. esponendo: con contratto 3-4.12.98 aveva appaltato al convenuto [...]

Compravendita.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 26 novembre 2013 – 8 gennaio 2014, n. 153

Nel caso di contratti con prestazioni corrispettive, ove venga proposta dalla parte l'eccezione inadimplenti non est adimplendum, il giudice deve procedere ad una valutazione comparativa degli opposti adempimenti, avuto riguardo anche alla loro proporzionalità rispetto alla funzione economico-sociale del contratto e alla loro rispettiva incidenza sull'equilibrio sinallagmatico, sulle posizioni delle parti e sugli interessi delle stesse; per cui, qualora rilevi che l'inadempimento della parte nei cui confronti è opposta l'eccezione non è grave ovvero ha scarsa importanza, in relazione all'interesse dell'altra parte a norma dell'art. 1455 c.c., deve ritenere che il rifiuto di quest'ultima di adempiere la propria obbligazione non [...]

Appalto e vizi dell’opera. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 8 ottobre 2013 – 13 gennaio 2014, n. 467

La denuncia di gravi difetti di costruzione, oltre che dal committente e suoi aventi causa, può essere fatta anche dagli acquirenti dell'immobile, in base al principio che le disposizioni di cui all'art. 1669 cod. civ. mirano a disciplinare le conseguenze dannose di quei difetti che incidono profondamente sugli elementi essenziali dell'opera e che influiscono sulla durata e solidità della stessa, compromettendone la conservazione e configurano, quindi, una responsabilità extracontrattuale, sancita per ragioni e finalità di interesse generale, con la conseguenza che la relativa azione, nonostante la collocazione della norma tra quelle in materia di appalto, è data non solo al [...]

Beni comuni.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 13 novembre 2013 – 8 gennaio 2014, n. 147

La sentenza ha escluso l’esistenza nel fabbricato di un unico impianto elettrico al servizio degli appartamenti di proprietà esclusiva, avendo piuttosto accertato - alla stregua delle deposizioni rese dai testi escussi - che le unità immobiliari erano dotati di distinti e autonomi impianti; pertanto, correttamente ha escluso il presupposto della presunzione di cui all'art. 1117 cod. civ. ovvero il comune godimento del bene che sia posto contemporaneamente al servizio delle proprietà esclusive e la cui installazione sia di reciproco vantaggio per i singoli condomini. D'altra parte, secondo quanto accertato dalla sentenza impugnata, nell'atto costitutivo del Condominio, al quale occorre fare [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza interlocutoria 11 ottobre 2013 – 3 gennaio 2014, n. 37

Il negozio dalle parti posto in essere al fine di realizzare la vietata finalità di evasione o elusione fiscale non può, sotto plurimi profili, continuare a ritenersi ammissibile e lecito. Né alla relativa tardiva registrazione può attribuirsi una qualche efficacia sanante, pregio non potendo al riguardo invero riconoscersi alla tesi che argomenta dal danno derivante al Fisco dalla preclusione della tassabilità del diverso patto recante canone maggiore rispetto a quello indicato nel contratto (già) scritto e registrato Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza interlocutoria 11 ottobre 2013 – 3 gennaio 2014, n. 37 Presidente Berruti – Relatore Scarano Svolgimento [...]

Decoro architettonico.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 13 novembre 2013 – 3 gennaio 2014, n. 53

E’ opinione diffusa in dottrina e in giurisprudenza che, ai sensi dell'art. 1102 cc., gli interventi sul muro comune, come l'apertura di una finestra o di vedute, l'ingrandimento o lo spostamento di vedute preesistenti, la trasformazione di finestre in balconi, sono legittimi dato che tali opere, non incidono sulla destinazione del muro, bene comune ai sensi dell'art. 1117 c.c., e sono l'espressione del legittimo uso delle parti comuni. Tuttavia, nell'esercizio di tale uso, vanno rispettati i limiti contenuti nella norma appena indicata consistenti nel non pregiudicare la stabilità e il decoro architettonico dell'edificio, nel non menomare o diminuire sensibilmente la [...]

Mutuo fondiario.

Il mutuo di scopo è connotato dall'obbligo del mutuatario di realizzare l'attività programmata, sicché la destinazione delle somme mutuate è parte inscindibile del regolamento di interessi voluto dalle parti (Cass., sez. III, 24 gennaio 2012, n. 943) e la presenza della clausola di destinazione comporta allora che, qualora non sia poi realizzato il progetto, il contratto è nullo (nullità ora ricondotta alla mancanza di causa negoziale ai sensi dell'art. 1418 c.c., ora all'illiceità della causa stessa per essere stato il contratto voluto e attuato in frode alla legge ex art. 1344 c.c. ), invece il credito fondiario - secondo la [...]

Reati fiscali.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 22 novembre 2013 – 7 gennaio 2014, n. 129

Il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente ex art. 322 ter cod. pen., a differenza del sequestro preventivo di cui all'art. 321, comma secondo, cod. proc. pen., ha ad oggetto l'equivalente del profitto del reato, e quindi, addirittura, anche cose di terzi estranei (ed, ovviamente, a maggior ragione, può colpire i beni dell'amministratore della società, che non può considerarsi terzo estraneo rispetto al reato, da lui commesso quale persona fisica agente in nome e per conto della persona giuridica), che non sono collegate con il singolo reato (Sez. 3, Ordinanza n. 33354 del 2012, ric. Gullotta, non ufficialmente massimata). Ed [...]

Caparra confirmatoria.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 24 settembre – 20 dicembre 2013, n. 28573

La parte non inadempiente che, avendo versato la caparra, recede dal contratto in seguito all'inadempimento dell'altra parte chiedendo il pagamento del doppio, accetta tale somma a titolo di integrale risarcimento del danno conseguente all'inadempimento e non può, quindi, pretendere ulteriori e maggiori danni neppure sotto forma di rivalutazione monetaria della caparra, atteso che il ritardo nell'adempimento del relativo credito, che è pecuniario e continua ad essere assoggettato al principio nominalistico sino alla data del pagamento, può essere causa di una obbligazione risarcitoria del debitore solo in presenza dei presupposti indicati dall'art. 1224 c.c. . Corte di Cassazione, sez. II Civile, [...]