Archivio 2014

//Archivio 2014

Sequestro preventivo. Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 1° aprile – 12 giugno 2014, n. 24874

In materia di illeciti tributari gli elementi raccolti durante gli accessi, le ispezioni e le verifiche compiute dalla Guardia di Finanza per l'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette sono sempre utilizzabili quale "notitia criminis ", in quanto a tali attività non è applicabile la disciplina prevista dal codice di rito per l'operato della polizia giudiziaria, sicché la mancanza o l'irregolarità formale dell'autorizzazione, se è causa di invalidità dell'accertamento fiscale, non riverbera i suoi effetti sull'accertamento penale.   Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 1° aprile – 12 giugno 2014, n. 24874 Presidente Squassoni – Relatore Franco [...]

Mancato pagamento IVA. Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 1° aprile – 12 giugno 2014, n. 24875

In tema di omesso versamento IVA, l'ammissione alla procedura di concordato preventivo, seppure antecedente alla scadenza del termine previsto per il versamento dell'imposta, non esclude il reato previsto dall'art. 10 ter D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 in relazione al debito IVA scaduto e da versare” Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 1° aprile – 12 giugno 2014, n. 24875 Presidente Squassoni – Relatore Franco Svolgimento del processo Con decreto del 14 ottobre 2013 il Gip del tribunale di Foggia dispose il sequestro preventivo per equivalente di beni di F.G. , in relazione a reati tributari, non meglio specificati [...]

Convocazione dell’assemblea. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 7 marzo – 14 maggio 2014, n. 10607

Premesso che la fattispecie è governata, ratione temporis, dall'art. 1129 c.c. nella sua versione originaria (anteriore alla modifica apportata dall'art. 9 della legge n. 220/12, entrata in vigore il 18.6.2013), va osservato che secondo la giurisprudenza di questa Corte l'amministratore del condominio conserva i poteri conferitigli dalla legge, dall'assemblea o dal regolamento di condominio anche se la delibera di nomina (o quella di conferma) sia stata oggetto di impugnativa davanti all'autorità giudiziaria per vizi comportanti la nullità o annullabilità della delibera stessa, ovvero sia decaduto dalla carica per scadenza del mandato, fino a quando non venga sostituito con provvedimento del [...]

Rovina e difetti di cose immobili.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 11 febbraio – 5 giugno 2014, n. 12675

La denuncia di gravi difetti di costruzione, oltre che dal committente e suoi aventi causa, può essere fatta anche dagli acquirenti dell'immobile, in base al principio che le disposizioni di cui all'art. 1669 cod. civ. mirano a disciplinare le conseguenze dannose di quei difetti che incidono profondamente sugli elementi essenziali dell'opera e che influiscono sulla durata e solidità della stessa, compromettendone la conservazione e configurano, quindi, una responsabilità extracontrattuale, sancita per ragioni e finalità di interesse generale, con la conseguenza che la relativa azione, nonostante la collocazione della norma tra quelle in materia di appalto, è data non solo al [...]

Reati tributari.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 6 marzo – 3 giugno 2014, n. 22912

Il fallimento non comporta il venir meno dell'impresa, ma solo la perdita della legittimazione sostanziale e processuale da parte del suo titolare, nella cui posizione subentra il curatore fallimentare, l'art. 42, comma 1, L.F. chiarisce che la sentenza dichiarativa del fallimento priva, dalla sua data, il fallito dell'amministrazione e della disponibilità dei suoi beni esistenti alla data di dichiarazione di fallimento e l'art. 44, comma 1, stessa legge, sanziona con l'inefficacia, rispetto ai creditori, i pagamenti eseguiti dal fallito dopo la dichiarazione di fallimento, configurandosi come logica conseguenza del principio ex art. 42 L.F. che appunto sancisce la perdita della [...]

Reati tributari.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 14 maggio – 5 giugno 2014, n. 23532

In materia di omesso versamento di ritenute previdenziali il reato è integrato, siccome è a dolo generico, dalla consapevole scelta di omettere i versamenti dovuti, non rilevando la circostanza che il datore di lavoro attraversi una fase di criticità e destini risorse finanziarie per far fronte a debiti ritenuti più urgenti (sez. 3, n. 13100 del 19.1.2011, Biglia, Rv. 249917; conf. sez. 3, n. 29616 del 14.6.2011, Vescovi, rv. 250529). La situazione di colui che non versa l'imposta si risolve, di regola, in una condotta, cosciente e volontaria, la quale, in modo progressivo, si articola, in un primo momento, con [...]

Norme antinfortunistiche.Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza 13 marzo – 3 giugno 2014, n. 22965

Le norme antinfortunistiche non sono dettate soltanto per la tutela dei lavoratori, ossia per eliminare il rischio che i lavoratori (e solo i lavoratori) possano subire danni nell'esercizio della loro attività, ma sono dettate anche a tutela dei terzi, cioè di tutti coloro che, per una qualsiasi legittima ragione, accedono là dove vi sono macchine che, se non munite dei presidi antinfortunistici voluti dalla legge, possono essere causa di eventi dannosi. Ciò, tra l'altro, dovendolo desumere dall'art. 4 comma 5, lett. n), d.lg. 19 settembre 1994 n. 626, che, ponendo la regola di condotta in forza della quale il datore [...]

Locazione.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 15 aprile – 9 giugno 2014, n.12914

La c.d. rinunzia al proprio credito da parte della conduttrice attrice e prospettata dalla convenuta locatrice, si risolve nella causa estintiva non satisfattiva costituita dalla remissione del debito (art. 1236 c.c.). La remissione del debito - la quale, oltre che parziale, ben può essere condizionata - costituisce un negozio unilaterale recettizio, neutro quoad causam (con conseguente irrilevanza dell'assenza di vantaggi per il creditore) e non soggetto a particolari requisiti di forma nemmeno ad probationem, i cui effetti non possono essere disconosciuti dal creditore, ai sensi dell'art. 1236 cod. civ., una volta manifestato l'intento abdicativo al debitore, il quale soltanto può [...]

Locazione non abitativa.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 28 febbraio – 26 maggio 2014, n. 11647

Il conduttore che per gravi motivi recede dal contratto di locazione di immobile destinato a una delle attività indicate negli artt. 27 e 42 della legge 27 luglio 1978, n. 392, prima della scadenza del termine di durata, senza il preavviso prescritto dall'ultimo comma del citato art. 27, è tenuto al risarcimento dei danni che il locatore provi di aver subito per l'anticipata restituzione dell'immobile a meno che dimostri che l'immobile è stato egualmente utilizzato dal locatore direttamente o indirettamente (sentenza 22 agosto 2007, n. 17833).    Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 28 febbraio – 26 maggio 2014, [...]

Locazione non abitativa.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 18 marzo – 26 maggio 2014, n. 11675

Il canone da prendere a base di calcolo per la determinazione dell'indennità per ritardato rilascio del bene già locato è quello concordato, per tale intendendosi quello effettivamente corrisposto nel corso del rapporto. Se infatti l'aumento in base all'indice istat è dovuto per legge (per le locazioni ad uso abitativo), esso deve anche essere richiesto dal locatore, se il locatore non lo ha mai richiesto e non ne ha quindi mai goduto per tutto il rapporto, la misura del risarcimento non può essere superiore rispetto a quanto egli avrebbe effettivamente percepito in corso di rapporto, in difetto di prova del maggior [...]