Archivio 2014

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Interpretazione del contratto. Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 12 marzo – 23 maggio 2014, n. 11533

    L'art. 1362 cod. civ. non istituisce alcuna "gerarchia ermeneutica" fra testo letterale e comune intenzione dei contraenti, ma impone in ogni caso di non limitarsi alla lettera e di ricostruire il significato dell'accordo anche sulla base della comune intenzione, quale emerge dai comportamenti delle parti, E’ chiaro che l'operazione va compiuta tenendo presente il confine - che non deve essere superato - fra la ricostruzione di quanto le parti hanno effettivamente voluto e la surrettizia modifica dei precedenti accordi, tramite comportamenti successivi antitetici, magari tenuti inconsapevolmente o per errore, presentati come indici interpretativi degli accordi medesimi. L'art. 1362 cod. [...]

Veranda.Consiglio di Stato sent.n.11/04/2014 n.1777

   La struttura – costituita da due pali poggiati sul pavimento del terrazzo a livello e da quattro traverse con binario di scorrimento a telo in PVC ancorata al sovrastante balcone e munita di una copertura rigida a riparo del telo retraibile – non configura né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o modificazione di un organismo edilizio, né l’alterazione del prospetto o della sagoma dell’edificio cui è connessa, in ragione della sua inidoneità a modificare la destinazione d’uso degli spazi esterni interessati, della sua facile e completa rimovibilità, dell’assenza di tamponature verticale e della [...]

Compravendita.Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 27 febbraio – 23 maggio 2014, n. 11529

Perché si possa configurare la fattispecie del terzo comma dell’art. 1474 c.c., allorquando l'oggetto della vendita non è riconducibile alle ipotesi di cui al primo e secondo comma della stessa norma, è necessario che le parti si siano riferite al giusto prezzo, cioè abbiano evocato nella pattuizione tale nozione, restando escluso - a differenza di quanto può accadere se l'oggetto della vendita sia riconducibile alle dette ipotesi - che possano assumere rilievo espressioni diverse anche se sostanzialmente equivalenti (come prezzo congruo, adeguato, e simili)”.  Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 27 febbraio – 23 maggio 2014, n. 11529 Presidente [...]

Cartelle esattoriali.Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 21 gennaio – 12 maggio 2014, n. 2422

Equitalia ha l’obbligo di trasmettere la domanda di accesso all’Amministrazione in possesso della documentazione richiesta, dandone altresì comunicazione all’interessato, come stabilito dall’art. 6, comma 2, del D.P.R. n. 184 del 2006. L’appellante ha diritto ad ottenere copia integrale della cartella di pagamento e della notifica della stessa, anche al fine di potere decidere se proporre o meno, in futuro, impugnazione innanzi alla competente Autorità.  Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 21 gennaio – 12 maggio 2014, n. 2422 Presidente Virgilio – Estensore Taormina Fatto Con la sentenza in epigrafe impugnata il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia – Sede di Milano– [...]

Bancarotta fraudolenta documentale.Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 14 febbraio – 4 giugno 2014, n. 23220

Per la configurazione delle ipotesi di reato di sottrazione, distruzione o falsificazione di libri e scritture contabili, per espresso dettato dell'articolo 216, primo comma n. 2, della legge fallimentare, è necessario il dolo specifico, consistente nello scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, mentre per le ipotesi di irregolare tenuta della contabilità, caratterizzate dalla tenuta delle scritture in maniera da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari, è richiesto invece il dolo intenzionale, perché la finalità dell'agente è riferita ad un elemento costitutivo della stessa [...]

Revoca giudiziaria dell’amministratore.Sent.27 gennaio 2014 Tr.Fermo; Sent.42/14 Corte di Appello Ancona

Il potere di revoca è riconosciuto all’autorità giudiziaria, previo ricorso di ciascun condomino nella situazione preventivata dal comma 4 dell’art. 1131 c.c., se l’amministratore non renda il conto della gestione ovvero in presenza di gravi irregolarità ed ancora, nell’eventualità di una mancata revoca da parte dell’assemblea. Più precisamente, nell’eventualità in cui sia presentata un’istanza di revoca, non è richiesta la preventiva sollecitazione di una manifestazione di volontà dell’assemblea sui motivi di doglianza del condominio, potendo gli istanti rivolgersi direttamente al giudice competente allo scopo. Nell’ipotesi di accoglimento della domanda da parte dell’Autorità giudiziaria, il ricorrente, per le spese legali, dispone di [...]

Reati fiscali.Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 8 aprile – 19 maggio 2014, n. 20485

Il delitto di occultamento della documentazione contabile ha natura di reato permanente, in quanto la condotta penalmente rilevante si protrae sino al momento dell'accertamento fiscale, che coincide con il dies a quo da cui decorre il termine di prescrizione” (Sez. III, 5.12.2012, n. 5974 del 2013, Buonocore, m. 254425; Sez. III, 14.11.2007, n. 3055 del 2008, Allocca, m. 238612); “a differenza della distruzione che realizza un'ipotesi di reato istantaneo, che si consuma al momento della soppressione della documentazione, l'occultamento - che consiste nella temporanea o definitiva indisponibilità della documentazione da parte degli organi verificatori – costituisce un reato permanente che [...]

Reintegrazione nel possesso.Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 30 marzo – 19 maggio 2014, n. 10968

La lesione del diritto al pari uso della cosa comune non è integrata dalla semplice sottrazione di una porzione di essa alla possibilità di utilizzo da parte dei comunisti perché la tutela accordata dall'ordinamento concerne il pari utilizzo della res nella sua interezza, secondo la funzione propria del bene. A maggior ragione tale criterio ermeneutico deve trovare applicazione quando si controverta in materia di azione di spoglio o di manutenzione in cui vanno specificamente indicate le attività, prima esercitate od esercitabili sulla res communis che verrebbero compresse o impedite dall'attività immutativa del singolo. Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza [...]

Espropriazione per pubblica utilità.Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 5 marzo – 19 maggio 2014, n. 10952

In tema di espropriazione per pubblica utilità, la cessione volontaria del bene, pattuita tra espropriante ed espropriato in epoca successiva alla dichiarazione di illegittimità costituzionale dei criteri indennitari di cui alla legge n. 385 del 1980, e nella quale non risultino indicati illegittimi criteri di determinazione del prezzo, costituisce espressione di autonomia negoziale, a norma dell'art. 1322 cod. civ. e, pertanto, non consente al privato né la richiesta di un non configurabile conguaglio né la richiesta di una rideterminazione del prezzo, alla stregua del valore venale del bene, in applicazione del criterio di cui all'art. 39 della legge n. 2359/1865 [...]

Uso pubblico.Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 11 marzo – 30 aprile 2014, n. 2269

E’ irrilevante la circostanza che gli originari atti di provenienza qualifichino la strada come di proprietà privata, atteso che, al fine della sussistenza di un uso pubblico, non è necessaria la proprietà pubblica, essendo sufficiente la costituzione di una servitù di uso pubblico sulla stessa derivante dal protrarsi dell’utilizzo della via da parte di un numero indeterminato di persone da tempo immemore. Con riguardo alla verifica della connotazione di "strada pubblica" di una via del territorio comunale, sono fattori indicativi dell'uso pubblico: la concreta idoneità della strada a soddisfare, anche per il collegamento con la via pubblica, esigenze di interesse [...]